Le Finestre del Sautron - Parte II + Quota 2754 m

hiking curiosity

— Escursione alla vetta senza nome che separa i due valloni del Sautron (2754 m) scoprendo durante il tragitto altre cinque finestre che portano ad otto il totale (almeno per il momento ...) di finestre lungo questa cresta di montagne.

08 Giu 2024 - Parto da Saretto e salgo verso la valle del Sautron con l'intenzione di completare l'escursione alla vetta senza nome che separa i due rami della valle.

In realtà avrei voluto completare l'escursione della settimana precedente a Cobre, ma dopo il temporale che mi ha sorpreso preferisco prendermela comoda per qualche tempo: oggi dovrebbe solo piovere ma meglio non rischiare, qui c'è un numero maggiore di bivacchi di emergenza dislocati in punti strategici.

Ho già salito questa vetta un paio di anni fa quindi ne approfitto per seguire una via alternativa. Salgo dal ramo settentrionale della valle per raggiungere la caserma Rovere dall'immensa pietraia che dai dolci pascoli in quota sale alla bastionata su cui è stata costruita la caserma.

In salita nell'immensa pietraia (la caserma è in alto al centro)

La cresta che dalla rocca Bianca si collega alla Forcellina

A circa 2250 m comincia a piovere debolmente (... niente da fare, non c'è speranza di vedere un weekend di bel tempo!). Scendo velocemente per evitare spiacevoli inconvenienti nel caso si trattasse del preludio di un temporale: a circa 2000 m c'è una comoda barma in cui posso ripararmi.

Fortunatamente smette di piovere dopo pochi minuti (come spesso accade da alcuni anni è pioggia sporca, mista a sabbia del Sahara). Non ho perso troppa quota e riprendo l'ascesa per raggiungere la caserma a circa 2500 m (raggiunto quel punto avrò un riparo sulla testa, se proprio dovesse diluviare sarò al sicuro)

Il tempo regge e raggiungo la caserma. È ancora parzialmente ostruita dalla neve ma in caso di necessità si può entrare.

La caserma Rovere

Vista sul fondovalle dalla caserma Rovere

Nessuna traccia del sole ma il cielo è chiaro e anche il radar meteo non segnala precipitazioni. In ogni caso anche se il tempo peggiorasse potrei ritornare velocemente qui per ripararmi.

Prima di procedere verso la vetta senza nome (che si sale dal versante sinistro della cresta) ne approfitto per esplorare un piccolo canale che si addentra tra i picchi sopra la caserma: con un po' di fortuna potrei attraversare la cresta ed avvicinarmi alla vetta per una via alternativa.

I picchi sopra la caserma

All'inizio del canale

Nel canale

Qui una piacevole sorpresa: una piccola finestra (2 m di altezza e 30 cm di larghezza) si apre lungo una paretina rocciosa.

La piccola finestra

Continuo la salita nel ripido canale.

In salita nel canale

Vista verso valle dall'interno del canale

In salita nel canale

Nella parte terminale del canale

Raggiungo la parte terminale del canale ma nessuna via per proseguire, è un vicolo cieco.

Peccato. Ritorno sui miei passi e individuata una minuscola selletta raggiungo il versante sinistro della cresta senza bisogno di scendere nuovamente fino alla caserma.

Da qui inizio la salita lungo la via normale (è visibile una traccia che taglia la pietraia in direzione del Sautron) ai piedi di spettacolari guglie e di altre curiose formazioni rocciose.

I picchi visibili lungo la traccia verso la vetta

I picchi visibili lungo la traccia verso la vetta

I picchi visibili lungo la traccia verso la vetta

I picchi visibili lungo la traccia verso la vetta

Qui aguzzando la vista è possibile scorgere un'altra finestra che si apre sulla cima di una delle alte guglie. Considerando la distanza e l'altezza credo sia alta almeno 50 centimetri.

Dettaglio della piccola finestra (al centro nella foto)

Proseguo la salita seguendo la traccia nella pietraia, è ora chiaramente visibile la piatta vetta che oltre ad essere il punto terminale della cresta verso Ovest è anche il punto più alto (2754 m).

La piatta vetta innominata

Lungo la via è possibile osservare un enorme masso incastrato che ha creato una curiosa "grotta" poco più in alto.

La "grotta" creata dal masso incastrato

Raggiungo una piccola altura che domina tutta la valle meriodionale del Sautron. È possibile raggiungere questo punto anche tramite percorso diretto lungo una pietraia che sale dal vallone (userò questo percorso durante la discesa).

Da qui in lontananza (in direzione del colle del Sautron) è chiaramente visibile un'altra finestra!

È davvero incredibile pensare che nonostante le decine di volte in cui sono salito in questo vallone non mi sia mai accorto di quella finestra (non me ne ero accorto neppure la prima volta che ho salito questa montagna nonostante si tratti dello stesso percorso): le altre sono obiettivamente visibili solo esplorando da vicino questa cresta, ma quest'ultima finestra è proprio in direzione del colle, probabilmente la sua particolare posizione la rende invisibile dal sentiero che sale verso il colle del Sautron.

La visiterò lungo la via del ritorno, ora voglio raggiungere la vetta (oggi dopo tanto tempo il meteo non fa i capricci, posso finalmente raggiungere la cima di una montagna).

Nel tratto finale (la vetta è sulla sinistra)

Nel tratto finale (la vetta è sulla sinistra)

Comincio la salita nel tratto finale, sotto lo sguardo di spettacolori torrioni, ma ecco un'altra incredibile sorpresa: in cima ad un'alta guglia altre due finestre!!

Dettaglio delle due finestre

Comincio a chiedermi cosa stessi guardando la prima volta che sono venuto qui dato che non avevo minimamente notato neanche queste! Poi mi rendo velocemente conto del motivo: sono visibili solo da molto lontano, avvicinandosi risultano completamente nascoste dalle altre guglie che le circondano.

Riesco comunque ad avvicinarmi un po' salendo una piccola cresta rocciosa da cui posso osservare meglio la finestra maggiore (l'altra è già nascosta).

Dettaglio della finestra maggiore

Ha dimensioni considerevoli (è certamente più alta di 1,5 metri) e con adeguata attrezzatura alpinistica (soprattutto per disarrampicare) si potrebbe raggiungere attraverso la cengia verticale sottostante (o almeno avvicinarsi maggiormente).

Prima di proseguire verso la vetta raggiungo un piccolo colletto proprio sotto alla guglia che ospita la finestra (alla sua sinistra), nella speranza che dall'altro versante sia possibile vedere meglio le due finestre.

Il colletto

Purtroppo nessuna possibilità di vedere le finestre da questo punto. Scendo nuovamente alla crestina rocciosa da cui scatto ancora un paio di foto.

La finestra principale dalla crestina rocciosa

Verso il fondovalle

Riprendo la salita, circondato da spettacolari obelischi di pietra.

Verso la vetta (a destra la guglia che ospita la finestra)

Intanto dal fondovalle appare il "mare".

Il "mare"

Dopo un'ultima rampa di terra compatta piuttosto ripida raggiungo il filo di cresta e da qui su di un residuo nevaio raggiungo la piatta vetta a 2754 m.

Sguardo indietro salendo l'ultimo nevaio prima della vetta

La Rocca Bianca dalla vetta

Il Sautron dalla vetta

Il Viraysse dalla vetta

La Forcellina dalla vetta

L'Aguille du Chambeyron spunta sopra la Forcellina

Il mare dalla vetta

Sguardo verso l'Oronaye

Dopo le foto di rito inizio la discesa.

In discesa

In discesa

In discesa

In discesa

In discesa

In discesa lungo il canale diretto

Dopo essere sceso nel vallone meriodionale del Sautron proseguo in direzione dell'ultima finestra.

Verso l'ultima finestra

Verso l'ultima finestra

L'ultimo tratto per raggiungere la finestra è molto delicato e c'è un serio pericolo di caduta nel ripido canalino sottostante. Si sconsiglia fortemente di raggiungere la finestra.

La finestra

Anche questa finestra ha dimensioni considerevoli, circa 1 m di diametro.

La finestra

La finestra

Davvero incredibile aver "scoperto" addirittura cinque finestre in una singola escursione che con quelle che già conoscevo diventano otto lungo la stessa cresta di montagne, eccone una breve galleria:

Finestre 1 e 2

Finestra 3

Finestra 4

Finestra 5

Finestre 6 e 7

Finestra 8

Chissà quante altre meravigliose finestre si aprono in remoti e nascosti angoli della Val Maira ...

Rientro poi a Saretto dopo una breve visita al bivacco Sartore.

Un ultimo sguardo al fondovalle dal Bivacco Sartore prima di rientrare a Saretto

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