— Una piacevole escursione tra meravigliosi boschi sopra a Celle di Macra.
25 Mag 2024 - Come al solito è previsto brutto tempo nel weekend ma organizzo ugualmente una gita con l'obiettivo di raggiungere la vetta del monte Tibert.
Parto da circa 950 m dove la strada che conduce a Celle di Macra piega a destra verso le borgate di Ugo Inferiore e Ugo Superiore.
Seguendo il percorso ben segnalato raggiungo in breve la borgata di Ugo Inferiore e da qui quella di Ugo Superiore.
Da qui inizia il percorso verso e proprio verso il Monte Tibert. La traccia, sempre ben visible, si addentra in meravigliosi boschi alternati a piccole radure permettendo di salire rapidamente di quota.
Nuvole scure si stanno già avvicinando da Ovest. Fortunatamente c'è una buona copertura della rete mobile per quasi tutto il tragitto e posso controllare periodicamente il radar meteo in modo da rientrare velocemente a valle nel caso si avvicinasse qualche temporale (a parte i resti di una grangia diroccata non ci sono grange o bivacchi in zona, trovarsi in un bosco durante un temporale sarebbe davvero molto pericoloso). A quanto pare si tratta di nuvole innocue, le uniche (e modeste) perturbazioni solo molto lontane in territorio francese, posso procedere senza problemi (controllerò spesso il radar meteo per tutta la giornata).
Dopo un breve tratto più ripido in corrispondenza di una piccola prominenza rocciosa scorgo la prima tappa della gita (la Rocca del Passo), passaggio "obbligato" per raggiungere il Tibert lungo questo percorso.
Raggiunto un minuscolo colletto il percorso prosegue sul versante destro per aggirare la lunga bastionata della Rocca.
Il percorso, sempre ben visibile, prosegue ora sotto le imponenti "torri" della Rocca fino ad individuare un ripido canale che consente di proseguire verso la vetta.
Il canalino è ancora completamente imballato di neve molto dura. Indosso i ramponi da ghiaccio per procedere in sicurezza.
Superati gli ultimi nevai si raggiunge la piatta vetta a quota 2172 m (sono anche presenti i resti di alcune grange).
Il percorso prosegue ora all'interno di un secondo boschetto che sale velocemente di quota fino a raggiungere il filo di cresta che conduce alla seconda tappa della gita, la facile vetta del Monte Cialmé (2308 m)
Da qui seguendo il lungo e dolce filo di cresta raggiungerei la Rocca della Comunetta e da lì potrei collegarmi al sentiero che raggiunge il Monte Tibert ma nel frattempo ha cominciato a soffiare un vento molto forte che sta trascinando con sé immensi banchi di nebbia. In breve mi ritrovo avvolto dalla nebbia senza alcuna visibilità.
Proseguo comunque fino a raggiungere una innominata vetta con un cippo posto a quota 2385 m.
La nebbia si dirada per pochi minuti permettendomi di scorgere finalmente il monte Tibert avvolto da spesse nubi. Dovunque guardi ogni vetta è avvolta da spesse nubi, qualunque montagna provassi a raggiungere non vedrei assolutamente nulla.
Nonostante il radar meteo indichi ancora assenza di precipitazioni comincia addirittura a nevicare debolmente e mi ritrovo nuovamente circondato dalla nebbia. Non posso far altro che tornare indietro.
In discesa verso il Monte Cialmé la nebbia è di nuovo meno fitta ma come già avevo potuto osservare più in alto tutte le cime intorno a me sono completamente circondate dalle nuvole.
Ritornato alla Rocca del Passo uno splendido obelisco di roccia cattura la mia attenzione. Non lo avevo notato durante la salita, probabilmente perchè avvolto dalla nebbia. Ha delle dimensioni considerevoli (circa 8 metri di altezza) e si affaccia su di un precipizio lungo la bastionata della Rocca.
Seguendo il percorso dell'andata rientro poi alla borgata di Ugo Superiore e da li ritorno al punto di partenza.
Sulla strada del rientro un'immancabile visita alla Cappella di San Salvatore, un angolo della Val Maira perfetto per contemplare la quiete e la tranquillità della sera.