Scialpinismo nel Vallone di Traversiere

skialp

— Una facile escursione sugli sci con la (molto probabilmente) ultima neve della stagione.

16 Mar 2024 - Dopo un inverno avaro di precipitazioni, agli inizi di Marzo la neve è arrivata in gran quantità sulle nostre Alpi.

Alcuni siti meteo dicono che si sia trattato della più grande nevicata degli ultimi 20 anni in Piemonte e in effetti non ricordo di aver mai visto così tanta neve da queste parti (la stazione meteo della Gardetta in alcuni giorni ha segnato accumuli oltre i 2 metri di spessore).

Bisogna approfittarne: siamo ormai a Marzo inoltrato e le alte temperature si stanno letteralmente mangiando viva la neve, potrebbe essere l'ultima escursione sugli sci della stagione (... a meno di non portarsi gli sci a spalle per centinaia di metri di dislivello).

Neve in rapido scioglimento alla grangia Collet. (Fonte Arpa Piemonte)

Purtroppo il pericolo valanghe è ancora molto alto (il Bollettino Aineva prevede un pericolo Marcato per il pomeriggio), decido quindi di fare una facile escursione nel Vallone di Traversiere seguendo la comoda (e relativamente sicura) strada che, risalendo tutto il vallone, raggiunge il Buc Faraut.

Decido di partire da Colombata come faccio quasi sempre quando faccio scialpinismo in questa zona.

Raramente incontro altri scialpinisti in partenza da quest'angolo di Acceglio, oggi invece già a Lausetto c'è una concentrazione incredibile di auto e furgoni (roba mai vista neanche a Chialvetta che generalmente è presa d'assalto dagli scialpinisti che salgono alla Gardetta lunga la "classica" di Prato Ciorliero).

Mi rendo conto che tanti hanno avuto la mia stessa idea (... e che in tanti hanno constatato come me che probabilmente sarà l'ultima sciata della stagione).

C'è persino un gruppetto di tedeschi che stanno per partire per una ciaspolata.

Provo ugualmente a salire fino a Colombata e sono talmente fortunato da trovare ancora posto per parcheggiare (oggi sono partito tardi, chi è partito prestissimo è già rientrato).

Il sole è già caldissimo, infilo le pelli e comincio la salita.

Anzichè salire lungo il sentiero Prando e poi fare dei tratti fuori sentiero come hanno fatto tutti (e come faccio di solito anch'io) oggi non mi fido delle temperature così alte (le valanghe di neve umida sono sempre in agguato) e la prudenza mi dice di seguire la lunga strada che sul versante sinistro si snoda lungo tutto il vallone.

Minor pendenza e minor divertimento, ma nettamente più sicura.

Il manto nevoso sembra ben assestato ma in vari punti si possono vedere parecchi scaricamenti dai versanti più ripidi.

Addirittura in un punto molto ripido un immenso pino è caduto (probabilmente a causa di uno scaricamento poco distante) ostruendo completamente la strada.

Raggiungo finalmente la Cappella della Madonna delle Grazie, una deliziosa chiesetta a quasi 2000 m di altitudine.

La Cappella della Madonna delle Grazie

Proseguo la salita.

In salita

Dopo un ampio tornante (fino a qui nessun problema) inizia la parte meno sicura, con il sentiero che esegue un lungo traverso su di un tratto piuttosto ripido.

Inizia il lungo traverso su pendenze meno sicure

Il manto nevoso è ben assestato e la superficie in ombra ha una bella crosta. Ad ogni passo eseguo il test del bastoncino ma sembra un terreno sicuro per proseguire (anche grazie al fatto che in più punti il tracciato del sentiero è disconnesso dal manto nevoso sovrastante).

Più avanti un grosso scaricamento mi mette in allarme, ma un folto gruppo di camosci poco oltre sta eseguendo un test volontario della stabilità del manto nevoso. Proseguo con ragionevole certezza fino a raggiungere un terreno nettamente sicuro.

Scaricamento in quota

Lo scaricamento visto durante la discesa

Sono ormai oltre i 2200 m di altitudine e l'ampio vallone si allarga davanti a me.

A circa 2200 m

A circa 2200 m (la traccia di salita)

Vorrei proseguire ma la morfologia della neve sta cambiando velocemente e continuare renderebbe la discesa difficile (sciare sulla neve dura è molto impegnativo).

Un ultimo scatto, preparo gli sci e scendo per la stessa via della salita fino al rientro a Colombata.

Qui posso già notare gli effetti delle altissime temperature di oggi: se alla partenza subito dopo le case di Colombata c'erano circa 20 cm di neve, ora ampie porzioni di strada sono già completamente prive di neve.

Quasi certamente questa è stata davvero l'ultima sciata della stagione ma non mi lamento, con gli evidenti cambiamenti climatici in atto fare scialpinismo nelle vallate Cuneesi potrebbe diventare un'esperienza sempre più rara (quest'inverno penso di non essere andato oltre le 5-6 uscite in tutto).

Prima di ripartire attendo l'arrivo del crepuscolo per un'immancabile foto in notturna.

Le luci di Acceglio da Colombata

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